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Focus Group sulla comunicazione dei rischi in montagna

Creazione di un focus group sulla comunicazione dei rischi in montagna su due siti: (1) la frane di scivolamento d'Embrun e (2) le gole del Guil nel Queyras (Hautes-Alpes).

Le gole del Guil nel Queyras (Hautes-Alpes) ©Claeys

Questo lavoro ha permesso di fornire elementi di comprensione sociologica e geografica del grado di conoscenza dei rischi naturali in montagna da parte degli attori del territorio e, di conseguenza, del loro bisogno in termini di informazione e di comunicazione.
Le questioni della prevenzione dei rischi e della gestione delle crisi sono state considerate nella loro articolazione e non come processi completamente distinti.
Due focus adattati in termini organizzativi, tenuto conto della pandemia di COVID, sono stati realizzati sul tema dei movimenti di terreno nel dipartimento delle Hautes-Alpes a causa di:
• (1) un deficit attuale che occorre colmare con lavori interdisciplinari applicati su questo tipo di imprevisti in questo dipartimento,
• (2) la forte competenza del BRGM su questa contingenza che permette di basare il processo di concertazione su dati geologici aggiornati.


Sono stati così trattati due studi di casi concreti:
• I movimenti di terreno che interessano le zone urbanizzate del comune di Embrun, essendo il quartiere Belotte attualmente il più colpito.

• I movimenti di terreno che interessano le strade dipartimentali D902 e D947 nel Guillestrois-Queyras (due zone sensibili in particolare: le gole del Guil e il Pas del'Ours).

La scelta di questi studi di caso ha permesso di mettere a confronto due tipi di profili dei territori di montagna, incrociando i dati di fenomeni con i dati di tipo: zone urbane contro rurali, vulnerabilità di una zona di habitat contro una rete di traffico, accessibilità contro «isolamento»...


I risultati mostrano:


- Per gli abitanti: un'abitudine e un'identità territoriale più forti della paura, un'auto-gestione della circolazione delle informazioni attraverso i social network, passaparola, chiamate di fari...

- Per i turisti: il ricorso all'informazione istituzionale, principalmente attraverso i pannelli Inforoute

- Per tutti: fiducia nei dispositivi tecnici di protezione (schermi, reti, contrafforti...)

Tali risultati, una volta comunicati ai gestori dei rischi, devono permettere di alimentare la riflessione sul miglioramento continuo dei processi di comunicazione sui rischi naturali.

Contatti : Nathalie Marçot n.marcot@brgm.fr e Cécilia Claeys cecilia.claeys@univmed.fr